Lo stato di essere povero, che dipende da come si definiscono. Un approccio è quello di utilizzare qualche misura assoluta. Per esempio, il tasso di povertà si riferisce al numero di famiglie il cui reddito è inferiore a tre volte quello che è necessario per fornire una dieta adeguata. (Anche se ciò che costituisce un'adeguata possa cambiare nel tempo.) Un altro è quello di misurare la povertà relativa. Per esempio, il numero di persone in povertà può essere definito come tutte le famiglie con un reddito di meno, dire, mezza il reddito medio delle famiglie. O la linea di povertà (relativa) può essere definita come il livello di reddito di sotto della quale sono, diciamo, il 10% più povero delle famiglie. In ogni caso, la linea di demarcazione tra povertà e povertà non-proprio è alquanto arbitraria. Come paesi si arricchiscono, solitamente il numero di persone in condizioni di povertà assoluta si rimpicciolisce. Questo non è necessariamente vero per i numeri in relativa povertà. Il modo che la povertà relativa è definita significa che rischia sempre di identificare un gran numero di famiglie impoverite. Tuttavia diventa un paese ricco, ci sarà sempre il 10% delle famiglie più povere rispetto al resto, anche se possono vivere in palazzi e mangiare caviale (seppur palazzi più piccoli e meno caviale rispetto l'altro 90% delle famiglie).
- Part of Speech: noun
- Industry/Domain: Economy
- Category: Economics
- Company: The Economist
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