Un eufemismo per i paesi poveri, anche conosciuto, spesso con ottimismo, come le economie emergenti. Circa quattro quinti delle persone del mondo 6 miliardi già vivono in paesi in via di sviluppo, molti di loro in condizioni di estrema povertà. Paesi in via di sviluppo rappresentano meno di un quinto del PIL mondiale totale. Gli economisti non sono d'accordo su come probabile - e come veloce - paesi in via di sviluppo sono a diventare sviluppato. Economia neoclassica predice che i paesi poveri crescerà più velocemente di quelli più ricchi. Il motivo è rendimenti decrescenti sul capitale. Dal momento che i paesi poveri iniziano con meno capitale, dovrebbe mietono rendimenti più elevati rispetto a un paese più ricco con più capitale da ogni fetta di nuovi investimenti. Ma questo effetto di catch-up (o convergenza) non è supportata dai dati. Per prima cosa, non c'è, infatti, alcuna cosa come un tipico paese in via di sviluppo. Il funzionario sviluppo mondo include le tigri asiatiche (a volte) a rapida crescita e le nazioni più povere in Africa. Studi del rapporto tra crescita e PIL pro capite nei paesi ricchi e poveri trovano alcuna prova che i paesi più poveri è cresciuti più velocemente. Infatti, se non altro, i paesi più poveri sono cresciute più lentamente. Economia dello sviluppo ha sostenuto che questo è perché i paesi poveri hanno problemi unici che richiedono soluzioni di criteri diversi da quelli offerti da economia tradizionale del mondo sviluppato. Ma la nuova teoria della crescita endogena invece sostiene che ci sia convergenza condizionale. Tenere costante fattori come il tasso di fecondità di un paese, capitale umano e le sue politiche di governo (inoltrate dalla quota del governo attuale spesa del PIL), e i paesi più poveri, generalmente crescono più velocemente di quelli più ricchi. Da allora, in realtà, altri fattori non sono costanti (non tutti i paesi hanno lo stesso livello di capitale umano o le stesse politiche di governo), convergenza assoluta non accade. Le politiche di governo sembrano essere cruciale. Paesi con politiche sostanzialmente libero mercato – in particolare, libero scambio e il mantenimento dei diritti di proprietà secure - hanno sollevato i loro tassi di crescita. (Anche se alcuni economisti sostengono che le tigri asiatiche sono un'eccezione a questa regola di libero mercato). Economie aperte in media rispetto a economie chiuse sono cresciute molto più velocemente. Maggiore spesa pubblica rispetto al PIL è associata solitamente con la crescita più lenta. Inoltre, l'alta inflazione è un male per la crescita e così è instabilità politica. Possono infatti raggiungere i paesi più poveri. Loro possibilità di fare così sono massimizzati da politiche che danno un ruolo maggiore concorrenza e incentivi, in patria e all'estero. Nonostante a partire da un grande svantaggio, ci sono prove che alcuni paesi in via di sviluppo non aiutano se stessi perché essi sperperare le risorse che hanno. Istituzioni che producono una governance efficace di un'economia sono cruciali. Quei paesi che utilizzano le loro risorse ben possono crescere rapidamente. Economie in più rapida crescita al mondo sono infatti un piccolo sottogruppo di eccezionali interpreti tra i paesi poveri.
- Part of Speech: noun
- Industry/Domain: Economy
- Category: Economics
- Company: The Economist
Creator
- federica.masante
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(Italy)